Addio Volodia by Simone Signoret

Addio Volodia by Simone Signoret

autore:Simone Signoret [Signoret, Simone]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788804269489
Google: tDf0AAAACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 1986-10-15T11:41:07+00:00


Jiri Koustov si era sbagliato. Il volantino giallo era piovuto anche su Neuilly–sur–Seine. Non copriva la guida delle scale di rue Charles–Laffitte, ma era stato lanciato, poi raccolto e letto in diversi punti dell'elegante sobborgo.

Non erano punti scelti a caso; erano frequentatissimi, come la place du Marché dell'avenue de Neuilly, per esempio, il crocevia Inkermann, dove la via dei fedeli della chiesa Saint–Pierre s'incrociava con quella degli studenti del liceo Pasteur, o anche in rue Jacques–Dulud.

La rue Jacques–Dulud non era molto battuta, ma c'erano gli stabilimenti Saoutchik, carrozzerie di lusso, il cui alto muro bianco era attiguo al portico di una piccola sinagoga. Un disegnatore di graffiti aveva anche bellamente inciso, nella pietra tenera del muro, una freccia rivolta verso il tempio, e due parole: "Stesso proprietario".

La rue Jacques–Dulud è parallela alla rue Charles–Laffitte. Dalla cucina di Armelle si vedevano le vetrate azzurre delle officine Saoutchik. Ma Nicole non passava mai dalla via Jacques–Dulud.

In ogni modo quella mattina Nicole non era passata da nessuna parte.

Dormiva. Finalmente.

Era piombata nel sonno all'alba, sfinita dalle ore di lacrime, afona, intontita da un mezzo flacone di "Passiflorine" che le aveva somministrato Janek a cucchiaini, come a una lattante.

Si era addormentata nel cavo del braccio sinistro del marito, con la testa posata sul suo petto. Ma anziché girarsi dalla sua parte come faceva sempre dopo un po', era rimasta così, inerte e pesante. Era stata l'anchilosi a svegliare a metà Janek.

L'anchilosi o i solfeggi. Al piano di sotto stavano già strimpellando.

Stralunato e furente, Janek aveva tentato di smuovere la moglie che gli si aggrappava come chi sta per annegare. «Torno subito» aveva mormorato svincolandosi, ed era scivolato fuori dal letto.

Titubante, con il pigiama sgualcito e macchiato di tracce di rimmel all'altezza del cuore, aveva fatto il suo ingresso in cucina dove se ne stava rintanata Armelle, in attesa che suonasse il campanello.

«Vada a bussare al secondo piano e chieda che smettano di suonare il pianoforte. Dica che c'è una malata» aveva bofonchiato.

«Non capiscono il francese» aveva obiettato Armelle.

«Non ha che da fare dei gesti» aveva risposto Janek dirigendosi verso il salotto dove aveva afferrato il telefono.

Aveva chiamato Anita a casa per avvertirla che non sarebbe andato in rue d'Aboukir.

Poi aveva chiamato Troyes per raccontare di Maddy.

E infine Dubâteaux–Ripoix per raccontare di Maddy e di Nicole.

Il piano ora taceva. Janek era stato brevissimo nelle sue comunicazioni, che aveva fatto a bassa voce, come per non svegliarsi del tutto.

Ad Armelle che aspettava ordini e complimenti per la sua missione al piano di sotto, aveva borbottato: «Non ci svegli» poi era tornato in camera a ritrovare quella incosciente, calda e disarmata, contro cui si rannicchiò con una voluttà che lo sconvolse. E fu in lei, che si era appena mossa, che finalmente si addormentò per davvero.

Niente lasciava prevedere che il foglio giallo che volteggiava all'intorno avrebbe forzato quella cittadella del dolore, dell'amore e del sonno condivisi che era diventata la grande camera buia e tagliata fuori dal mondo.

Fu peraltro ciò che accadde sotto forma di un plico sigillato da consegnare personalmente al signor Jean, da parte dell'avvocato Dubâteaux–Ripoix.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.